Maria Luce d’Inverno

Veglia di Preghiera per il nuovo anno

Nel cuore della notte più attesa dell’anno, quando luci e fuochi d’artificio esplodono nelle piazze e nei cieli di ogni città, le Unioni Salesiane di Padova e provincia si raccolgono in un’atmosfera completamente diversa: fatta di silenzio, preghiera e gratitudine. È questa l’anima dell’iniziativa “Maria, Luce d’Inverno”, la veglia comunitaria che si svolge ogni 31 dicembre presso la Chiesa di Maria Ausiliatrice di Padova, per accogliere l’anno nuovo alla luce del Vangeloe della presenza materna di Maria. In un mondo che corre, che chiude l’anno tra rumore e festeggiamenti, questa proposta rappresenta un’alternativa radicale e profondamente umana: fermarsi, raccogliersi, ringraziare e affidare.

Una tradizione giovane e viva – L’evento nasce alcuni anni fa come iniziativa condivisa tra diverse Unioni di ex allieve salesiane e realtà parrocchiali del territorio padovano, con l’obiettivo di offrire a giovani, famiglie e adulti un modo diverso di vivere il passaggio tra un anno e l’altro. Da allora, la veglia si è trasformata in un appuntamento atteso da chi cerca un tempo di silenzio, bellezza, spiritualità e relazione vera. La Chiesa di Maria Ausiliatrice, nel cuore della città, diventa per una sera il centro di una comunità in cammino, che si ritrova per ringraziare, riflettere e ripartire. Ogni anno, il titolo della veglia cambia leggermente, ma il nucleo resta: Maria come luce, guida e compagna nella notte del mondo.

La struttura della serata – La veglia inizia intorno alle 22.30, quando i partecipanti – ragazzi, famiglie con bambini, anziani, educatori – prendono posto in chiesa. L’ambiente è raccolto, le luci sono soffuse, e sull’altare campeggia una candela accesa: la “luce di Maria”, simbolo della fede che illumina anche il cuore delle notti più fredde. La serata alterna canti mariani, momenti di adorazione eucaristica, testimonianze, letture tratte dal Vangelo e da scritti di Don Bosco e Santa Maria Domenica Mazzarello. Il tutto viene guidato dai giovani animatori delle Unioni, che curano l’accoglienza, le preghiere e l’accompagnamento musicale. Ogni partecipante è invitato a portare un’intenzione da offrire per l’anno nuovo: un foglietto, una parola, un nome. Durante la veglia, questi pensieri vengono raccolti in un grande cesto deposto ai piedi dell’altare, come segno visibile di un popolo che si affida.

L’attesa della mezzanotte – Man mano che si avvicina la mezzanotte, l’atmosfera si fa ancora più intensa. Si legge il brano evangelico della Presentazione al Tempio, si recita una preghiera mariana per l’anno nuovo, e al tocco delle 24.00 risuonano le campane, seguite da un momento di silenzio assoluto. Nessun conto alla rovescia, nessuno scoppio. Solo un lungo applauso spontaneo e commosso.
Poi, una benedizione speciale per l’anno che viene, e il canto finale: “Maria, tu che hai atteso nel silenzio”.
Il brindisi della comunità – Terminata la preghiera, i partecipanti si spostano nel salone parrocchiale, dove ad attenderli ci sono tavoli decorati, panettoni, dolci e bevande preparati e portati dalle Unioni partecipanti. Il brindisi è semplice, familiare, accompagnato da uno scambio di auguri vero, fatto di strette di mano, abbracci e sorrisi. Nessuno è solo, nessuno è estraneo. I bambini ricevono una piccola stella di carta con una frase biblica per l’anno nuovo. Gli adulti possono ritirare un “segnalibro dell’anno”, con un pensiero spirituale da portare nel portafoglio o nel libro che stanno leggendo. Gesti piccoli, ma pensati con cura.

Perché partecipare – “Maria, Luce d’Inverno” è molto più di una veglia: è una scelta di senso, un modo per dire che la vita vera nasce dal silenzio, dalla fiducia e dalla condivisione. È un evento che unisce generazioni, sensibilità, storie diverse, ma tutte in cerca di qualcosa di più profondo. È particolarmente amato dai giovani, che trovano in questa proposta uno spazio alternativo alle feste rumorose, dove poter riflettere, rilassarsi e iniziare l’anno con uno spirito nuovo. Ma è anche un momento molto apprezzato dalle famiglie, che trovano accoglienza, calore e bellezza nella preghiera vissuta insieme.

Una luce che resta accesa – Molti partecipanti tornano a casa con un senso di pace profonda, raccontando che non avevano mai vissuto un capodanno così intenso. Alcuni portano con sé un piccolo lumino, acceso dalla candela centrale della chiesa, come simbolo di Maria, luce nel nuovo anno. Ogni 31 dicembre, tra le mille feste che animano Padova, c’è anche questa piccola grande luce. Una luce silenziosa ma forte. Una luce che accompagna e che resta accesa, per chi ha scelto di cominciare l’anno con Maria e con una comunità che crede, canta e cammina insieme

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